«Alla vigilia del Natale e all’approssimarsi del 2025, è il momento per tutti di ripercorrere le vicende di un anno, quelle che ci hanno coinvolto personalmente e quelle che hanno segnato la nostra piccola realtà provinciale, il resto dell’Italia e del mondo.
È inevitabile ricordare questo 2024, e lo considero utile. L’invito è a ragionare sempre in prospettiva futura, che sia nel breve o nel lungo periodo, ma è importante saper guardare avanti, trovando nella speranza la forza di superare i problemi. Questo Natale di luci vissuto in città ci deve ispirare, affinché siano i sentimenti positivi a prevalere: l’atmosfera festosa, le belle luminarie e gli spettacoli hanno riscaldato i cuori e portato molta gente in città. È un segnale importante di come Sondrio si stia affermando come un luogo piacevole da visitare e in cui trascorrere il tempo libero. Dobbiamo esserne tutti orgogliosi, poiché è il risultato di un lavoro sinergico che ha coinvolto l’Amministrazione comunale, le associazioni e gli operatori privati. Il nostro impegno prosegue e anche in quest’ultimo scorcio dell’anno abbiamo completato importanti opere pubbliche: è la conferma che con la pianificazione, l’organizzazione e l’unione d’intenti si possono oltrepassare gli ostacoli e raggiungere tutti i traguardi. Ogni iniziativa portata a compimento, ogni intervento realizzato rappresentano un’iniezione di fiducia e ci spronano a continuare. Vale per i piccoli e i grandi progetti, sia personali che collettivi.
L’auspicio per il nuovo anno è che si parta dal confronto, che vi sia disponibilità a parlarsi senza preconcetti, in maniera seria ed equilibrata, in ogni ambito della vita, di relazione e di lavoro, nel rispetto dei ruoli. In questo senso guardiamo con sconcerto a quanto accade ai confini dell’Europa. Siamo preoccupati per i venti di guerra che continuano a soffiare provocando distruzione e sofferenza: la pace è un valore supremo al quale tutti dobbiamo ambire ed è sconfortante assistere a conflitti che la diplomazia non è ancora riuscita a risolvere. A patirne le conseguenze sono le popolazioni, le cui vite sono state stravolte, senza che venissero interpellate. Questi accadimenti dovrebbero farci apprezzare la libertà di cui godiamo.
Salutiamo il 2024 con la parola che l’Enciclopedia Treccani ha scelto per rappresentarlo: rispetto. È alla base di ogni rapporto umano, segna indelebilmente la convivenza civile, definisce l’essere comunità. Promuoviamo il rispetto ed esigiamolo, a tutti i livelli e in ogni situazione: verso noi stessi innanzitutto, nei confronti delle persone, vicine e lontane, ma anche per le cose e per i beni pubblici. Portare rispetto significa avere cura: ciò che è pubblico è di tutti e ciascuno di noi deve sentirsi responsabile, affinché quello che ci è stato donato, tramandato o che abbiamo contribuito a costruire si mantenga integro. Soltanto così potremo continuare a goderne i benefici.
Il mio augurio a voi cittadini è di vivere intensamente il Natale nel calore degli affetti più cari, di condividere le gioie e i dolori e di aprirsi agli altri. L’anno che ci attende sarà cruciale, come si presenta ogni nuovo inizio: tocca a noi renderlo indimenticabile».